Razzismo. Una parola in italiano ma che,fortunatamente, non è stata coniata in Italia. Non poteva essere diversamente per un popolo che conosce bene da sempre l’ emigrazione e talvolta, all’ estero ma anche tra nord e sud, la discriminazione. Oggi come tanti altri Paesi viviamo pure l’ immigrazione . Ma razzisti non si nasce. Lo si può diventare per ignoranza e sottocultura.
Lodevole e meritoria è l’ iniziativa promossa dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio “Razzisti ? Una brutta razza “ che ha fatto tappa a Matera.
Il mondo del calcio si sta interrogando sul contributo che può fornire per combattere questo fenomeno , iniziando proprio dai campi di giuoco.
Lo fa con i ragazzi ai quali fornire il giusto antidoto, attraverso l’ educazione e la conoscenza. Cosi’ come è successo lo scorso anno con gli incontri di lotta al doping “ Campioni senza trucco “, organizzati insieme ad UNICEF Italia.
In Italia sono isolati i casi di episodi di razzismo ed omofobia, denunciati subito sotto la lente di ingrandimento di Istituzioni e media. La Basilicata, cosi’ come altri territori a macchia di leopardo nel nostro Paese , sta dimostrando maturità e correttezza comportamentale nell’ accogliere da sempre chi arriva da noi con un diverso colore della pelle o religione. Questo proprio grazie anche ad attività sinergiche con il CONI e FederCalcio Basilicata.
Lo sport può invece contribuire alla integrazione . Ecco perché chi pratica lo sport o assiste ad una competizione sportiva è semmai vittima dell’ ignoranza di pochi .
Vorremmo che presto si possa cambiare così tutti insieme la risposta all’ interrogativo posto dalla FIGC “ Razzisti ? “ con un convinto e condiviso “ Una razza estinta ! “.
Fausto Taverniti |