Con molto piacere formulo all’intero movimento sportivo regionale della Lega Nazionale Dilettanti, del Settore Giovanile e Scolastico e delle componenti federali, i migliori auguri di una serena Pasqua, che offrirà a tante famiglie la possibilità di riunirsi, ritrovarsi, per vivere questa festa godendo di momenti di comunione, pace e fratellanza.
Seguendo il significato religioso di Pasqua come “resurrezione”, quindi di nuova vita, questo giorno porti volontà di cambiamento in tutti noi, coscienti di errori nei quali nel quotidiano incappiamo, ma con la ferma volontà, e senza frustrazioni, di una radicale volontà di trasformazione, di una resurrezione, appunto.
Questi giorni non devono farci dimenticare chi soffre, chi è in difficoltà, chi ha sempre bisogno di noi; doniamoci ad essi con tutti noi stessi, con trasporto. Non aspettiamo nulla in cambio: la solidarietà, l’amore, l’amicizia non sono merce di scambio, non devono essere mai strumentali per raggiungere obiettivi o secondi fini. Anche qualche immeritata delusione non dovrà sorprenderci; chi ama è pronto ad affrontare tutto, senza riserve!.
Non dimentichiamo in queste festività i fratelli dell’Abruzzo, che vivono momenti difficili, all’indomani del terremoto del 6 aprile. Abbiamo il dovere di non abbandonarli al loro destino. Hanno bisogno di beni e materiali, per essi indispensabili, ma anche di grande calore umano che attenui almeno per un attimo le preoccupazioni ed il dolore per la perdita di qualche caro.
Basterà ricordare il grande aiuto che il popolo di Basilicata ha ricevuto dopo il terribile sisma del 23 novembre 1980: allora fu una corsa alla solidarietà giunta da tutto il mondo, ricevemmo amore, calore umano, spinta a rialzarci per continuare sulla strada della vita. Il calcio lucano non deve girare le spalle alla comunità abruzzese: sarebbe un grave gesto d’ingratitudine e di egoismo ingiustificato!
Per finire un augurio sportivo affinché questa Pasqua di resurrezione porti, anche, giovamento al mondo calcistico regionale, che spesso si attarda nell’affannosa ricerca della vittoria a tutti i costi, della fama, della conquista di un obiettivo sportivo. Insegniamo ai nostri giovani la cultura della vittoria, come viatico per la vita, ma insegniamo ad essi anche la cultura della sconfitta, vissuta come momento di autocritica, di voglia di migliorarsi e mai come momento di frustrazione, con la futile ricerca di capri espiatori che mortificano l’uomo e non concedono stimoli a migliorarsi.
TANTI AUGURI A VOI TUTTI.
|